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Manifestazione dell’archetipo: la scoperta dei pianeti esterni.

Esempio di manifestazione dell’archetipo: la scoperta dei pianeti esterni.

I pianeti esterni a Saturno, non visibili ad occhi nudo, sono stati scoperti dalla fine del 1700 in avanti.
Un’analisi a posteriori ha permesso di rinvenire nel periodo della scoperta di ciascuno, una corripondenza fra la dimensione simbolica del pianeta e lo spirito del tempo in cui la scoperta si colloca. Risulta evidente che nel periodo della scoperta di ciascuno di questi pianeti siano emersi su scala globale fenomeni sociali, storici, di costume, in analogia con la valenza del pianeta, come se dall’inconscio collettivo qualcosa fosse emerso per essere integrato nella consapevolezza di massa.

Urano, il primo dei pianeti ad essere scoperto in epoca moderna, nel 1781, viene nominato dalla comunità astrologica senza nessuna corrispondenza archetipica in mente e solo in seguito, grazie ad un processo di osservazione ed analisi, il nucleo del suo significato simbolico si rivela congruente con lo spirito dell’epoca della sua scoperta.

Libertè, Egalitè, Fraternitè.

L’essenza del significato di Urano e della sua funzione ad un livello individuale e collettivo si condensa sui valori del cambiamento radicale, della libertà, del desiderio di liberarsi da limitazioni di qualsiasi natura, dell’impulso creativo, dell’improvvisa rottura di strutture esistenti. Identifica quella spinta nell’umano che porta ad emanciparsi da situazioni cristallizzate in forme rigide che non consentono evoluzione. Urano ha un carattere emancipatorio, progressista, rivoluzionario.
La scoperta di Urano avviene al culmine dell’Illuminismo, nel periodo della Rivoluzione francese e della Dichiarazione d’Indipendenza americana, in un’epoca in cui gli ideali imperanti furono libertà, uguaglianza e fratellanza. In nome di questi ideali fu deposta la monarchia francese e proclamata la repubblica e per la prima volta nella storia dell’umanità emerse il concetto di democrazia, di libertà dell’individuo, di uguaglianza civile degli individui di fronte alla legge. È del 1789 la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, stesa in Francia in opposizione al privilegio sociale e all’oppressione politica.
Urano lo ritroviamo presente nella storia ogniqualvolta un’idea emerge con irruenza nel collettivo, impossessandosi dell’immaginazione dei singoli e determinando un cambiamento improvviso ed emancipatorio nella nostra maniera di rapportarci al mondo e a noi stessi.
I suoi cicli sono sempre indicativi di momenti di grande fervore rivoluzionario in cui vecchi ed iniqui sistemi di organizzazione sociale vengono messi in discussione a favore di modalità più democratiche di gestione politica collettiva.

La scoperta di Nettuno nel 1846 avviene all’apice del movimento romantico.
Se la visione del mondo uraniana dell’Illuminismo dava valore agli essere umani per la loro capacità di ragionare e di trasformare la società attraverso il potere dell’intelletto, la visione nettuniana del movimento romantico da valore agli esseri umani per le qualità immaginative, per le aspirazioni spirituali, per la profondità emotiva, creativa, artistica. Il Romanticismo percepisce il mondo come un organismo vivente colmo di magia, da comprendere abbracciando l’irrazionale.

Eugène Delacroix. 'La liberté guidant le peuple'.

Eugène Delacroix. ‘La liberté guidant le peuple’.

In sintonia con l’epoca della sua scoperta, l’archetipo associato a Nettuno governa tutti gli stati non ordinari di consapevolezza, l’anelito a trascendere il limitato mondo temporale e materiale della realtà. È in analogia con l’impulso ad abbandonare un’esistenza separata a favore di stati di fusione psicologica, di unione mistica. È associato ai sogni, alle visioni, al misticismo, alla compassione universale. E l’Ottocento è indubbiamente un secolo dominato dalle istanze spirituali, mistiche ed immaginative dell’umano, basti pensare alla diffusione dello spiritualismo, all’ascesa delle filosofie romantiche, all’emergere della teosofia, all’interesse per le tradizioni mistiche occidentali, all’uso di sostanze psicoattive nei circoli bohémien europei ed in generale all’emergere di una sensibilità compassionevole che si manifesta nei primi esempi di abolizione della schiavitù e della pena capitale.

Nel 1930 viene scoperto Plutone e nominato come la divinità degli Inferi e del mondo sotterraneo, il Plutone romano, l’Ade greco.
Plutone è associato all’ombra collettiva, in senso psicologico, ovvero a tutto ciò che viene represso, rimosso, non reso consapevole. La funzione dei suoi cicli consiste essenzialmente nel forzare la presa di coscienza di quelle dimensioni dell’umano che vengono gestite in maniera inadeguata alla sopravvivenza della specie. Plutone rammenta agli uomini la loro natura animale ed istintiva, affinchè questa venga usata a fini rigenerativi e non di distruzione.
La sua scoperta avviene a cavallo fra le due guerre mondiali, quando la violenza di massa si manifesta con esiti catastrofici, lasciando l’umanità nell’orrore della contemplazione del proprio potere distruttivo.

Edvard Munch. 'L'urlo'.

Edvard Munch. ‘L’urlo’.

È in quell’epoca che si colloca la scoperta dell’inconscio come pure la divisione dell’atomo che condurrà all’utilizzo dell’energia nucleare, e allo strumento con cui l’umano può, per la prima volta nella storia, porre fine alla propria esistenza sul pianeta.
Plutone è sempre in analogia con i cicli di nascita, decadimento, morte e rinascita. Il suo è un potere intenso, primordiale, viscerale, che pone l’essere umano costantemente di fronte alla scelta di come utilizzarlo. I suoi cicli determinano momenti in cui la presa di consapevolezza di ciò che va modificato per l’evoluzione e la sopravvivenza dell’umanità va di pari passo con la manifestazione in negativo di quella dimensione, per poi eventualmente muoversi verso una risoluzione positiva allorquando la valenza messa in discussione venga integrata a livello di massa e gestita con maggior consapevolezza.

Esempio di ciclo combinato di pianeti esterni: Urano e Plutone
I pianeti esterni hanno un moto lento. Il momento in cui due pianeti esterni si incontrano definisce l’inizio di un ciclo al livello delle valenze di quei pianeti, una sorta di momento seminale. Poi nel corso del tempo i due pianeti avanzeranno a velocità diverse e poco a poco, dal momento in cui erano uniti nella stessa posizione del cielo, giungeranno a creare degli angoli specifici nella loro interazione.
I momenti di maggior enfasi e manifestazione di ciò che prende avvio all’inizio del ciclo quando i due pianeti sono a 0° ovvero in congiunzione, si presentano quando i pianeti si trovano ad una distanza di 180°, aspetto chiamato nel linguaggio astrologico, opposizione.

Se prendiamo come esempio il ciclo di Urano e Plutone, che hanno rispettivamente un moto di rivoluzione di 84 e 248 anni, possiamo osservare che i due pianeti si trovano in aspetto di congiunzione (0°) e di opposizione (180°) all’incirca due volte nell’arco di un secolo.
I momenti del loro incontro a 0° e 180° si riflettono a livello storico in epoche in cui le valenze dei due pianeti si mescolano per generare fenomeni dal carattere radicalmente rivoluzionario, trasformativo ed emancipatorio.
Osserviamo cosa è accaduto nel loro ciclo a partire dalla fine del XVIII secolo.
Urano e Plutone sono stati in aspetto di opposizione nel decennio della Rivoluzione francese, fra il 1787-1798. Sono stati poi congiunti fra il 1845 e il 1856 e al grado esatto nel 1848-49, gli anni che hanno visto l’insorgere in numerose capitali europee delle rivolte per l’indipendenza nazionale. Sono stati di nuovo in opposizione fra il 1896 e il 1907, epoca di grandi avanzamenti per il movimento di emancipazione femminile. Infine Urano e Plutone sono stai congiunti negli anni ’60 del secolo scorso, decade di trasformazioni radicali a livello sociale, politico e di costume su scala planetaria.
È evidente come nelle quattro epoche riportate l’archetipo della rivoluzione si mescoli con l’archetipo della trasformazione e rigenerazione dando vita a fenomeni di profondo avanzamento collettivo.

Attualmente i due pianeti si trovano ad una distanza di 90° fra di loro.
0°, 90°, 180° e 270° sono gli angoli creati dalla divisione del cerchio per 4.
Abbiamo visto come i momenti di congiunzione ed opposizione dei pianeti corrispondano a fasi di massima tensione nella corrispettiva manifestazione sul piano delle vicende umane della funzione dei due archetipi. Il momento in cui i due pianeti si strovano a 90°, o quadratura, costituisce una fase in cui ciò che è stato generato nella congiunzione si appresta ad un momento di verifica.
Dal 2010 i due pianeti sono entrati in aspetto di quadratura, aspetto che si è intensificato in questi primi mesi del 2011 e che si protrarrà fino al 2015, con un apice nei prossimi due anni.

Un manifesto della rivoluzione egiziana. 2011

Già si assiste al risveglio di un desiderio di riscatto collettivo che sta mettendo in discussione quelle forme di gestione del potere politico che non sono allineate con l’esigenza di democrazia e compartecipazione alla gestione sociale collettiva, gli avvenimenti degli ultimi mesi in Nord Africa ne sono un chiaro esempio.
L’umanità di questa epoca sembra manifestare l’esigenza di trovare nuovi modelli di collaborazione su scala mondiale, che consentano di integrare valori di rispetto, libertà e reprocità fra gli individui e fra l’umanità e il pianeta.
Questo allineamento, se da un lato definisce lo spirito di questa fase storica, dall’altro ha una manifestazione puramente personale nella vita di ciascuno di noi. Se per esempio Urano e Plutone entrano in aspetto con posizioni quali il Sole e la Luna o gli altri pianeti interni, la persona sentirà più forte l’esigenza di trovare dei canali di espressione concreti nella propria vita alle richieste del momento. La misura in cui ognuno di noi potrà sentirsi più o meno ‘attivato’ dall’attuale posizione di Urano e Plutone nel cielo dipende dalla relazione che i due pianeti generano con i pianeti nel tema individuale.
Siamo noi che, in ultima analisi, creiamo ciò che si manifesterà in un determinato periodo ed è il contributo di ciascuno che determina cosa accadrà su ampia scala.