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Quadratura Saturno – Urano e Luna Nuova in Acquario. Here we go

Febbraio 2021. Saturno, Giove, Venere e Mercurio si sono avvicinati nella loro orbita e si sono posizionati sullo sfondo del segno dell’Acquario illuminati dalla presenza del Sole. L’11 febbraio anche la Luna li raggiunge per una delle lunazioni più intense dell’anno.
Ci stiamo lasciando alle spalle l’energia del Capricorno con la consapevolezza che il contenitore che abbiamo costruito per accogliere la nostra vita sul pianeta richiede una revisione. Quanto meno possiamo dire di averne un po’ di cognizione in più, di averne discusso, di esserci confrontati e avere formulato opinioni. D’altronde il regalo dell’esperienza archetipica del Capricorno è la nascita della coscienza, individuale e collettiva. Pare non sia un caso che il venire al mondo di ‘maestri’, guide, figure leggendarie sia assimilato con frequenza ai giorni di questo segno. E se l’esperienza del Capricorno è per certi versi verticale e solitaria quella dell’Acquario che segue, è idealmente orizzontale e comunitaria. La prima è la premessa per la fioritura della seconda. La seconda, di rimando, è il nutrimento e la matrice per la creazione di quelle strutture allineate sulla verticalità, sulla gerarchia, che si vogliono al servizio del collettivo ed emanazione di questo.

Questa Luna nuova in Acquario accade sulle note di fondo della quadratura portante del 2021 fra Saturno ed Urano che in questo mese di febbraio stringono il loro dialogo in cielo con un primo contatto esatto il giorno 17.
Stabilità e creatività, abitudine e cambiamento, sicurezza e rischio, ma anche cristallizzazione e rottura, costrizione e sovvertimento, rassegnazione e speranza e ancora buon senso e delirio, tolleranza e intransigenza.
È una conversazione concitata quella fra il principio della costruzione e della stabilità e il principio di infusione di nuove idee sul piano del reale. La quadratura è per eccellenza l’aspetto che genera manifestazione, ma come ogni nascita richiede anche sforzo, contrazione, spinta e il riconoscimento della sua necessità.
Per usare le parole di Rupert Sheldrake “l’evoluzione implica un’interazione fra l’abitudine e la creatività. Se avessimo solo abitudini non cambierebbe nulla, se avessimo solo creatività niente sarebbe stabile.”

Dal 2018 Urano ha iniziato a riflettere a noi l’urgenza di una rivisitazione del nostro rapporto con la materia, transitando in Toro, archetipo di fisicità, corpo, incarnazione, trasformazione di energia creativa in produttività e abbondanza. Toro è la terra che si manifesta nel suo inarrestabile generare, è la materia nella sua esuberante creatività.
Da tempo abbiamo uno sguardo che ce ne separa e che allontana il nostro crescere dal suo. Il tema emergenza climatica ed ambientale che si è imposto nel 2019 ha ampliato un varco di auspicabile conciliazione. Il 2021 può essere l’anno in cui si impone a noi il perché, immersi come siamo in una profusione di naturale prosperità, le nostre vite si muovono sull’indice della carenza, della scarsità, della mancanza e cosa possiamo fare insieme, per convogliare questa ricchezza a beneficio di ciascuno e di tutti.
Urano incarna il nostro migliore anelito democratico, Saturno la nostra infaticabile capacità di costruire. A Crono-Saturno è associata la leggendaria età dell’oro, quel tempo in cui si viveva sulla terra in prosperità ed abbondanza. È Crono-Saturno che crea fra il cielo-padre-Urano e la terra-madre-Gea, quello spazio in cui può fiorire la vita. Non è quel Saturno dispotico e perverso che fagocita tutto e divora i suoi figli, non è quella distorsione del principio di equilibrio che ancora vive nella nostra ombra.

Questa lunazione accentua l’aprirsi alla cooperazione, al fare le cose insieme. Spinge a rinnovare un senso di comunità e di interconnessione e ad avere fiducia nel concetto di sinergia che ci arriva dalla fisica, che l’insieme è più grande della somma delle parti e che l’effetto che produce è per certi versi imprevedibile nella sua magnitudine.
Mercurio, il messaggero fra le parti di noi, il generatore di dialogo fra l’esterno e l’interno, il traghettatore, dal 30 gennaio al 20 febbraio è in movimento retrogrado e sta creando una preziosa cerniera, fra vecchie e nuove sponde. È un piccolo ma vitale movimento. È un po’ come sentirsi trascinati in avanti, desiderare procedere e aprire dei varchi e allo stesso tempo essere trattenuti. Come se qualcosa avesse bisogno di essere ripensato, ponderato, elaborato bene, affrontato da angolazioni un poco differenti rispetto a quelle pensate. Come se mancasse un pezzo di informazione in attesa di essere integrato. Accade in Acquario, insieme agli altri, e sembra voler dire, ci siamo tutti? Ci siamo parlati? Ci siamo capiti? Here we go.